“Stavorta c’hai fatto piagne”: una mostra Roma celebra il grande Alberto Sordi

una scena di “un Americano a Roma” : una mostra celebra il grande Alberto Sordi

“Noi abbiamo avuto il privilegio di nascere a Roma”, diceva Alberto Sordi in un’intervista di qualche anno fa. Albertone amava la sua città in modo viscerale; la sua parlata, indimenticabile, lo riconduceva subito al quartiere popolare di Trastevere, dove nacque nel 1920 . Portava nei suoi film tutta la sua romanità, con orgoglio. Oggi Roma, che non lo ha mai dimenticato, ricambia questo amore celebrando il decimo anno della sua scomparsa. Era il 25 febbraio del 2003 quando i romani, colpiti dalla sua morte, gli rivolsero l’ultimo addio, il solo possibile : “Stavorta c’hai fatto piagne”.  Dopo dieci anni dalla sua scomparsa, la città eterna rende omaggio al grande artista dedicandogli una rassegna dal titolo “Alberto Sordi e la sua Roma”, costellata da molti appuntamenti che coinvolgeranno il centro di Roma e le sue periferie.

“Alberto Sordi e la sua Roma” . Manifesto della mostra © Fondazione Alberto Sordi

Inaugurata al Complesso del Vittoriano la mostra, aperta al pubblico fino al 31 marzo, si propone di evidenziare il particolare rapporto di Sordi con la capitale. Attraverso fotografie, filmati, lettere autografe, oggetti e documenti, molti dei quali provenienti dalla casa, dallo studio e dagli archivi privati, messi a disposizione dalla sorella Aurelia, il percorso espositivo anche se non su una superficie vastissima, si articola in due momenti: in una prima sezione rivive l’attore Sordi con i suoi 56 film girati a Roma, con approfondimenti che vedono esposti fotografie, album personali con rassegne stampa, copioni e oggetti utilizzati nei film. La seconda sezione ricorda l’uomo e i momenti più significativi della sua vita: la sua casa, il suo studio, gli articoli scritti per “Il Messaggero”, il giorno del suo ottantesimo compleanno in cui Rutelli gli ha ceduto per ventiquattro ore la fascia di sindaco della capitale, il suo personale rapporto con Giovanni Paolo II. È un percorso in cui cinema e vita vera si intrecciano; Alberto e  sui personaggi che magistralmente interpretava, ha attraversato fascismo, guerra, ripresa economica fino ad aprire le porte al nuovo millennio. Sordi si è fatto portavoce di quell’Italia e dei suoi diversi momenti storici, è diventato caricatura dell’italiano medio, ha rappresentato uno spaccato di storia italiana. Il tutto sublimato dalla sua genialità di attore.

Alberto sordi ne “I Vitelloni”

Oltre alle proiezioni dei film che lo vedono protagonista, la rassegna lo ricorda anche attraverso pellicole in cui Sordi ha lavorato come doppiatore: il 23 febbraio alle 16 nella sala cinema dello spazio della Pelanda a Macro Testaccio verrà proiettato il film “I diavoli volanti”, diretto nel 1939 da Edward Sutherland con Stanlio e Ollio, in cui si sente il Sordi doppiatore italiano di Oliver Hardy. Il 23, 24 e 25 febbraio nelle stazioni Metro e in Galleria Sordi sarà possibile riascoltare la voce di Alberto in veste di speaker radiofonico.

Tra i vari appuntamenti, verrà inaugurato a Villa Borghese “Viale Alberto Sordi: Attore”, un omaggio doveroso da parte della città di Roma per ricambiare l’amore incondizionato di un’icona del cinema italiano che ha sdoganato la romanità, rivendicando sempre con orgoglio le sue origini. Un modo per ribadire che Alberto Sordi vive nel cuore di Roma, dei romani, degli italiani e di tutti coloro che hanno amato il suo istrionico sorriso.




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