PHOTOSHOW 2011: facebook, mostre, memorie, tecnologia e nuovi vintage

Claudio Barbagallo, Barbecoq da Blue Note alla Cardazzo Factory

La fotografia salva i ricordi. Vero o non vero, opinabile o meno, è comunque il giusto tema dell’epoca del digitale. Si perchè se spulciassimo tra le polveri degli archivi di una biblioteca centrale o meno, di quartiere o di una grande città, potremmo trovare meravigliati fotografie un pò sgualciate ed ingiallite ma comunque conservate provenienti dal secolo scorso. Invece il digitale? Beh, il digitale prima o poi scompare. Lo sappiamo, ce l’hanno detto, i nostri file prima o poi si svuoteranno di memoria.

Locandina Photoshow 2011

La fotografia allora riuscirà a salvare comunque i nostri ricordi? Certo non lo sappiamo ma questo è comunque il tema che farà da file rouge alla dodicesima edizione del Photofestival di Milano. La più grande fiera della fotografia, seconda in Europa, avrà come sede proprio la Fiera di Milano dal 25 al 28 marzo e ci proporrà come ogni anno indagini sulle nuove tecniche e tecnologie fotografiche presentate da tutti i più grandi marchi internazionali ma anche i revival della fotografia tradizionale attraverso il mercato dell’antiquariato fotografico. Per i giovani fotografi e per coloro che vogliono sempre e comunque tenersi aggiornati ci saranno dei corsi, workshop e seminari a tema.

J.P.Witkin, Courtesy Galerie Baudoin Lebon Paris

Quest’anno il Photoshow si aprirà anche ai social network proponendo il Facebook Contest: grazie infatti all’alto numero di iscritti alla propria pagina di Facebook (oltre 11.000 membri) si è pensato di coinvolgere proprio tutti, fotografi o meno, facendo in modo che chiunque potrà pubblicare un’immagine, stamparla su carta fotografica, portarla a Photoshow e partecipare a un concorso a premi. Del tutto popolare e nazional popolare direi. Graviterà d’altro canto attorno al Photoshow il Photofestival, grande circuito espositivo che per circa un mese (da metà marzo a metà aprile) porterà grazie all’ A.I.F. (Associazione Italiana Foto&Digital Imaging) in collaborazione con il Photofestival e STARTMILANO, importante associazione cittadina che riunisce molte gallerie d’arte, 80 mostre fotografiche d’autore in una sessantina di gallerie d’arte sparse per la città milanese.

Francesca Galliani, Beautiful Pervesion a Palazzo Turati

Josif Aleksandrovič Brodskij, premio nobel per la letteratura, diceva che ciò che la memoria ha in comune con l’arte è la tendenza a selezionare, è il gusto per il dettaglio. […] La memoria contiene proprio i dettagli, non il quadro d’insieme […] La convinzione di ricordare il tutto in modo generale, la convinzione stessa che permette alla specie di continuare a vivere è priva di fondamento. La memoria assomiglia essenzialmente a una biblioteca dove regna il disordine alfabetico e dove non esiste l’opera completa di nessuno.

Maja Galli, JAISALMER - THE CIRCLE LINE alla Galleria AREA B

La fotografia allora è colei che cerca di creare, immagine dopo immagine, l’opera completa di ciascuno, salvandone i ricordi. Che sia un tema, una persona fisica, un fatto storico. Da segnare sull’agenda è in questo senso la mostra di Joel Peter Witkin alla Cà di Frà Arte Contemporanea con la collaborazione della Galerie Baudoin Lebon di Parigi: arte classica, Botticelli, spiccatamente postmoderno il cui marchio di fabbrica è senza dubbio l’utilizzo del bianco/nero con l’inserimento successivo di graffi e macchie sui negativi.

Alessio Iacovone, Casting the spell all' Accademia Contemporanea

Interessanti le figure delle donne fotografe in mostra come il segno acuto e poetico delle fotografie di Francesca Galliani a Palazzo Turati contrapposto al lirismo e alla morbidezza cangiante del colore del reportage di Maja Galli alla Galleria AREA B. Spazio soprattutto ai giovani nella collettiva Oltre all’Accademia Contemporanea dove giovani autori della fotografia declinano il tema dell’ “oltre” inteso come oltre la realtà o il reale, senza però dimenticare uno dei pilastri della fotografia come Bert Stern alla Barbara Frigerio Contemporary Art in cui verranno esposti degli interessanti lavori meno noti ed un’immagine mai vista prima di Marilyn Monroe. Il tutto dal titolo Cursum Perficio (“Il mio viaggio è finito”) che richiama l’iscrizione posta su di una mattonella situata sulla soglia d’ingresso della casa della diva a Brentwood, dove venne trovata morta nell’agosto del 1962.

Bert Stern, Marilyn alla Barbara Frigerio Gallery

Molte altre ancora le mostre come quella di Mario Washington all’Acquario Civico di Milano o Mimmo D’Abbrescia alla Prospettive d’Arte. 80 mostre per affermare allora che la fotografia salva i ricordi, che ne crea altri, che a volte li trasforma, che rieduca e rielabora la realtà ma che fondamentalmente forse rende semplicemente presente un evento passato, diceva Roland Barthes, magari anche mai esistito.





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