Neonati in tempi di crisi: il “Salvamamme”

Facebook non serve solo per raccontare di sè, postare foto e rimanere collegati con amici e parenti di tutto il mondo; Facebook serve anche per chiedere aiuto a favore dei più bisognosi e a sensibilizzare le persone per uno scopo senza fini di lucro. Ed è quello che ha fatto l’Associazione “I Diritti Civili nel 2000”, con l’appello “c’è bisogno di pannolini e latte in polvere”. L’ente, all’interno del progetto “Operazione vivere”, il cui fine è quello di aiutare mamme in difficoltà e i loro bambini, da cinque anni a Roma e recentemente in tutta la Regione Lazio, attraverso l’attivazione del numero verde Salvabebè (800283110) e dello sportello Salvamamme (Via Attilio Friggeri n. 57 e Az. Osp. S. Camillo), lotta contro l’infanticidio, dando sollievo a mamme italiane o straniere, tragicamente abbandonate, attraverso la sensibilizzazione e l’aiuto concreto, prestando soccorso anche a quelle donne che non possono o non vogliono tenere con sé il loro bambino, permettendo di partorire in strutture ospedaliere pubbliche, mantenendo l’anonimato. Le sedi sono luoghi festosi, allegri, funzionali; mamme, donatori, volontarie e psicologhe, trovano pace e intimità, e i bambini giochi da fiaba.

I servizi che vengono prestati gratuitamente alle donne, da operatori e volontari che sono stati accuratamente formati durante corsi effettuati da studiosi ed esperti di consolidata esperienza nel sociale, sono la consulenza psicologica per l’accoglienza, l’analisi dei bisogni, il sostegno alle mamme durante il difficile periodo della gravidanza e della maternità; alla consulenza pediatrica, che affronta i problemi igienici, di prevenzione e di alimentazione, si aggiungono quella ginecologica e ostetrica, legale e fiscale. Previo appuntamento, e nei limiti delle possibilità, vengono forniti indumenti e prodotti per l’infanzia, nuovi o seminuovi. Testimonial e Presidente Onorario è la conosciuta attrice Barbara De Rossi, la quale oltre che ad essere madrina dell’Associazione, partecipa attivamente da molti anni diffondendo i servizi e sensibilizzando l’opinione pubblica.

L’Associazione non è un ente di beneficenza, ma mira ad aiutare concretamente la persona, favorendo il superamento delle difficoltà immediate per consentire successivamente di affrontare in autonomia il futuro. L’Associazione utilizza i finanziamenti per canalizzare, organizzare e fare da lievito alle risorse di volontariato che producono un’ingente quantità di beni (cibo, indumenti, prodotti); solo attraverso questo metodo si può venire incontro ad un’utenza ampissima e moltiplicare ciò che si è ricevuto.

“Temiamo di non poter far fronte a tutte le richieste che si stanno moltiplicando in questi momenti di crisi” dice la presidentessa della associazione Salvabebè Salvamamme, Grazia Passeri. Ogni volta che i media si occupano di loro (come Modeyes ora) , aumentano le  richieste di aiuto, che l’associazione cerca di accogliere, ma è necessario che assieme all’attenzione dei media, ci sia quella delle aziende e dei privati generosi con le loro donazioni.

Utilizziamo Facebook per divertirci, giocare, chattare, ma cogliamo anche l’opportunità di riflettere e di essere parte attiva nella nostra società, aiutando chi è in difficoltà oppure le associazioni che se ne occupano.




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