A Londra ragazzi Italiani immaginano il design. Un progetto per Milano

 

Led neon couch - project Alessandro Martinelli

(Londra) Esiste una scuola nella capitale Inglese, dove molti giovani provenienti da tutto il mondo , si laureano in Arte e Design. E’ la Central Saint Martin e da pochi giorni ha una sede nuova e fiammante in King’s Cross. La scuola è già celebre in Europa e compete con le strutture presenti in Italia  come il Dams, lo Ied , Il Naba o l’Accademia del Lusso. Grande energia creativa pervade queste Istituzioni. Vediamo cosa si studia e come uno studente italiano, Alessandro Martinelli, di Milano, proporrà come tema di laurea nel master, un progetto di riciclo del vecchio arredo urbano di Milano.

 

La sede del college in King Cross a Londra

Questo progetto nasce da un’ampia ricerca attraverso un selezionato target ed è volto al riciclo di antichi pezzi di arredo urbano, in questo caso di Milano: i noti (per tutti i milanesi) lampioni pubblici appesi ai fili aerei da anni e anni lungo le strade della città. Molto spesso non ci si fa nemmeno caso, ma questi oggetti hanno vissuto la storia dei ultimi 50/60 anni di Milano.

L’idea insita nel progetto è a tratti più generali, quindi applicabile a qualsiasi pezzo di arredamento urbano: non si tratta solo del riciclo, bensì di poter dare anche un valore aggiunto ad essi, quale potrebbe essere un’altra funzione, o la medesima sebbene modificata in alcune sue parti.

Tutto ciò nasce dall’idea di combinare due correnti stilistiche differenti: il vintage e l’arte moderna.

Il lampione nella sua precedente "vita" urbana

A seguito di ricerche sul campo, in materia di vintage ed arte moderna, è emerso che tale fenomeno è un trend molto quotato per quanto riguarda la città di Berlino (sostanzialmente dove sta avendo più sviluppo), e che si sta allargando per tutta l’Europa e Stati Uniti, seguiti dal mercato della Russia.

L’idea presentata nel progetto, è quella di trasformare una o più serie di lampioni antichi di Milano, in pezzi d’arte storici da collezione, inserendo il valore aggiunto dell’arte moderna, in modo da poter essere esposti in mostre e gallerie d’arte per poi essere venduti.

La campana metallica che compone il lampione, che rappresenta la parte antica, vintage, dell’oggetto, lasciata nello stato attuale di usura, raffigura la pesantezza e il freddo (realizzato in ghisa e metallo), che va ad interagire con forme e colori allegri, dati da moderni neon , che ne raffigurano la parte moderna dell’oggetto, andando a contrastare i valori precedenti con leggerezza e tepore di una luce fioca ma allo stesso tempo potente.

Il risultato è un armonioso contrasto tra vintage e arte moderna, che va a stuzzicare la curiosità e la voglia di possedere un pezzo d’arte e di storia raro, oserei dire unico, da parte dell’ osservatore.

neon led lamp

Chiudendo gli occhi di fronte a questo oggetto, si ha una sensazione di ritorno al passato: si va quasi a percepire rumori e odori di anni passati camminando attraverso la città, quali vecchi tram che sfrecciavano su antiche rotaie, provocando assordanti e strepitosi suoni con lo sfregare delle ruote su esse, o profumi di antichi forni a legna di panetterie che ora sono quasi svaniti nel nulla. Riaprendoli, ci troviamo il bagliore tiepido della luce a neon che ci riporta immediatamente al presente, alla pop-art, al traffico cittadino inquinato dai forti rumori di clacson e alla frenesia di persone che affollano le strade della città.

Queste conclusioni sono state tratte dopo un intero anno dedicato a ricerche specifiche di target e a vari test sul campo. C’è alle spalle un lungo processo dello sviluppo del prodotto, che ha portato a tale conclusione, quindi la scelta di applicare il concetto di forme e colori moderni ad un oggetto identificato come antico/storico. Ciò è stato tradotto appunto per questo progetto con l’utilizzo di neon colorati abbinati alle campane degli storici lampioni della città di Milano.

Il progetto sarà visibile tra il 6 e l’8 Dicembre 2011, presso l’università Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, all’esposizione dei progetti di tesi del master in “Applied Imagination in the creative industries”.

 




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