Torino: “BE SQUARE!” Antonio Riello veste lo staff della Galleria d’Arte Moderna

BE SQUARE! GAM, photo courtesy Sebastiano Pellion di Persano

A Torino un intero museo sarà vestito in Tartan. Non vi pare possibile? Bene, se in questi giorni vi capiterà di andare a fare una visita alla splendida capitale sabauda andate a dare un’occhiata alla GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Ma non vi soffermate ad osservare le opere d’arte. Vi salterà sicuramente all’occhio il nuovo look dell’intero staff. Si tratta di BE SQUARE! GAM un interessante progetto itinerante di Antonio Riello con la collaborazione di Gianluca Marziani che ha già coinvolto in precedenza due importanti musei di arte contemporanea come la Kunsthalle di Vienna nel 2007 e il Baltic di Gateshead/Newcastle nel gennaio 2009 e che prevede la futura partecipazione di altri musei di rilevanza internazionale.

BE SQUARE! GAM, photo courtesy Sebastiano Pellion di Persano

Entriamo però nel cuore dell’idea creativa. Si parla di “celebrazione del fattore umano di un museo”, così è stato descritto il lavoro di Riello ma, praticamente, cosa sta a significare? Descrivendo il tutto in maniera pratica ed oggettiva si tratta della vestizione dello staff museale, dal 23 ottobre fino a tutto dicembre 2010, utilizzando una stoffa appositamente creata dall’artista, un Tartan, classico pattern scozzese con colori inerenti alla città di Torino.

BE SQUARE! GAM, particolare del Tartan, photo courtesy Sebastiano Pellion di Persano

Analizziamo quindi il perchè dell’utilizzo di un Tartan. Esso è infatti simbolo da sempre di una specifica appartenenza sociale. Sappiamo che ogni famiglia scozzese ha un pattern specifico e così anche lo staff della GAM. Il suo pattern specifico che dona “un’unione collettiva”, quasi famigliare, è una splendida “ricetta” di colori: l’unione dei colori delle due squadre di calcio della città ovvero il rosso granata, il bianco ed il nero con i colori dello stemma della città, l’azzurro e il giallo oro, aggiungendo un pizzico, quanto basta diremmo, di verde, rimando sia al tricolore sia alla numerosa comunità islamica presente nella città.

BE SQUARE! GAM, particolare della borsetta, photo courtesy Sebastiano Pellion di Persano

Abbiamo parlato di unione collettiva ma, come in tutte le grandi famiglie, ci sono delle differenze tra un individuo e l’altro. Come dire che io sono della stessa famiglia di mia sorella ma ho delle mie qualità specifiche. Quest’ultime sono sottolineate da leggere differenze presenti su ogni capo del personale. Possono essere nel materiale o nei colori. Impercettibili, forse, ma rilevate da un attento osservatore. Anche noi però possiamo essere protagonisti dell’idea. Antonio Riello ha creato per il pubblico, con una stoffa differente da quella usata per lo staff, “la sciarpa catalogo” con etichetta personalizzata, una sorta di “pezzetto di mostra” e un vero e proprio “wereable catalogue” destinato al pubblico. L’arte diventa sinonimo da una parte di identità collettiva, dall’altra di differenza sociale. Il che ci ricorda che siamo tutti uno, nessuno e centomila. Lo diceva già un bel pò di tempo fa il grande Pirandello.




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