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“Robert Capa in Italia 1943-1944”: la guerra attraverso una mostra fotografica

Americani in Sicilia 10 luglio 1943 - Ph.Robert Capa

Americani in Sicilia 10 luglio 1943 – Ph.Robert Capa

Dal 3 ottobre al 6 gennaio 2014, Roma rende omaggio a Robert Capa, il fotografo ungherese che tramite i suoi reportage rese testimonianza dei maggiori conflitti mondiali del secolo scorso.

Donna tra le rovine di Agrigento, 17-18 luglio 1943 Ph.Robert Capa © International Center of Photography/Magnum  – Collezione del Museo Nazionale Ungherese

Donna tra le rovine di Agrigento, 17-18 luglio 1943 Ph.Robert Capa © International Center of Photography/Magnum – Collezione del Museo Nazionale Ungherese

I nuovi ambienti espositivi del Museo di Roma Palazzo Braschi ospiteranno un’importante mostra fotografica, curata da Beatrix Lenguel e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica in collaborazione con il Museo Nazionale Ungherese di Budapest, il Ministero delle Risorse Umane d’Ungheria, il Fondo Nazionale Culturale, l’Istituto Balassi – Accademia d’Ungheria a Roma e l’Ambasciata di Ungheria a Roma.

Il “padre del fotogiornalismo” nasce a Budapest nell’ottobre del 1913, ma è costretto ad abbondonare la terra natale in giovane età, a causa del suo coinvolgimento nelle proteste comuniste contro il governo di destra.

Soldati americani a Troina, nei pressi della cattedrale di Maria Santissima Assunta, dopo il 6 agosto 1943 Ph.Robert Capa © International Center of Photography/Magnum  – Collezione del Museo Nazionale Ungherese

Soldati americani a Troina, nei pressi della cattedrale di Maria Santissima Assunta, dopo il 6 agosto 1943
Ph.Robert Capa © International Center of Photography/Magnum – Collezione del Museo Nazionale Ungherese

Rinuncia così al sogno di diventare scrittore e trova impiego in uno studio fotografico di Berlino.

Nel 1933 abbandona la Germania per sfuggire al nazismo, in conseguenza delle sue origini ebraiche, e giunge a Parigi, dove cerca lavoro come fotografo freelance. Qui in Francia, dalle sue difficoltà a trovare impiego, nasce Robert Capa, pseudonimo di Endre Erno Friedmann, pensato per l’assonanza con il famoso regista statunitense Frank Capra.

Lavora per diverse agenzie fotografiche, insieme alla compagna Gerda Taro, fotografa comunista tedesca.

I loro reportage della guerra civile spagnola sono divenuti famosi a livello mondiale.

In coda per l’acqua in una via di Napoli, ottobre 1943 Ph.Robert Capa © International Center of Photography/Magnum – Collezione del Museo Nazionale Ungherese

In coda per l’acqua in una via di Napoli, ottobre 1943 Ph.Robert Capa © International Center of Photography/Magnum – Collezione del Museo Nazionale Ungherese

Documenta la seconda guerra mondiale, seguendo le truppe americane, tra Londra, Nord Africa e Italia. I suoi scatti vennero pubblicati sulle più note riviste dell’epoca.

E’ il fotografo dei fronti bellici, attraverso il suo occhio ci ha lasciato testimonianza della natura amara della guerra: “un inferno che gli uomini si sono fabbricati da soli”, scrive Capa nelle memorie del suo diario “Slightly out of focus” (“Leggermente fuori fuoco”), pubblicato nel 1947.

Quest’anno, in occasione del centenario della sua nascita, si vuole raccontare con la mostra “Robert Capa in Italia 1943-1944”, lo sbarco Anglo-Americano in Italia, tramite una selezione di immagini scattate da Capa durante la sua permanenza in Sicilia, tra il luglio 1943 e il gennaio 1944, al seguito dell’esercito americano come fotoreporter. In quei mesi di duro lavoro, realizzò alcune delle foto più famose della sua carriera, tra cui ricordiamo quella del soldato americano accovacciato e del contadino che gli indica la strada.

Soldato americano in perlustrazione nei dintorni di Troina, 4-5 agosto 1943 Ph.Robert Capa © International Center of Photography/Magnum  – Collezione del Museo Nazionale Ungherese

Soldato americano in perlustrazione nei dintorni di Troina, 4-5 agosto 1943 Ph.Robert Capa © International Center of Photography/Magnum – Collezione del Museo Nazionale Ungherese

Per chi non avesse l’occasione di visitare l’esposizione a Roma, potrà farlo a Firenze, tra il 10 gennaio e il 30 marzo 2014, al Museo Nazionale Alinari della Fotografia.




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