Berlino: passeggiamo accanto alla frontiera del “contemporaneo”.

Postdamer Platz, ph: Claudia Schiona

Per la serie “non tutti sanno che”: sono ben 420 le canzoni che hanno nel loro titolo la città di Berlino. Sembra assurdo vero? Berlino ad oggi è la città europea più gettonata, simbolo di “contemporaneità” in tutti gli ambiti artistici: dalla pittura alla scultura dal cinema al teatro toccando persino anche la moda.

Il cielo sopra Berlino, Wim Wenders, 1987

E la musica non è da meno. Patria dell’elettronica e del punk anni ’80 è ancora centro di sperimentazione musicale per artisti come Richie Hawtin o Thomas Fehlmann fino a giungere nel 2005, addirittura, alla compilation della registrazione dei suoni della città: Berlin – Soundrack of the City. E’ passato un po’ di tempo da quando il nostro Franco Battiato cantava Alexander Platz aufwiederseen / c’era la neve / ci vediamo questa sera fuori dal teatro / “ti piace Schubert?”.

Lungo i resti de il Muro di Berlino, ph: Claudia Schiona

Era esattamente il 1989, anno in cui la capitale tedesca non appariva più divisa in due e prendeva il via la riunificazione delle Germanie. Evento epocale che cambierà il corso della storia e renderà Berlino la capitale del sincretismo, diciamo così, culturale, religioso e artistico. Allo stesso tempo granitica ed accogliente, la capitale tedesca appare oggi come una città curiosa verso il resto del mondo. Innovativa e che non ha paura della sperimentazione è, a differenza delle altre capitali europee, un luogo dove la storia ha posto le basi per una ricostruzione, che non è solo materiale, ma soprattutto umana.

Il quartiere di Prenzlauer Berg, ph: Chiara Micol Schiona

Il zeitgeist ovvero lo “spirito del tempo” è quello che il visitatore respira fra gli edifici restaurati, in restauro o contemporanei. Se volete vagabondare e perdervi per qualche giorno in questa sorprendente città vi consigliamo di alloggiare a Prenzlauer Berg. Ex quartiere operaio si è trasformato col tempo in un quartiere alla moda sede della così detta “cultura alternativa”. Qui vi abita una popolazione eterogenea di tutte le età e di diversa estrazione sociale. Il KulturBrauerei era alla fine dell”800 una fabbrica di birra (numerose qui a Prezlauer Berg) oggi esempio di archeologia industriale dove risiedono ristoranti, supermercati, cinema e teatri. Se decidete di affittare un appartamento non vi spaventate se dovrete fare 5 piani a piedi senza ascensore. Dopotutto siamo nella Berlino est e qui in particolar modo le abitazioni “di massa” erano state costruite per gli operai delle fabbriche.

Resti del Muro di Berlino dipinti da artisti, ph: Claudia Schiona

Qui inoltre troverete il vero “made in Berlin”. Il Mauerpark offre ogni domenica un divertente mercatino delle pulci mentre potrete trovare accessori moderni e capi ricercati a Kastanienallee e Oderberger Strasse. Non vi spaventate se la città vi ispirerà scatti fotografici in b/n. Berlino è una città in bianco e nero. Non a caso il film Il cielo sopra Berlino (1987) di Wim Wenders è stato girato in questo modo. Si dice che il b/n a differenza del colore è più vicino alla scrittura, di conseguenza più denso di significato. Credo sia vero. E credo quindi che Berlino porti in sé una sorta di significato. Quest’ultimo è già presente dalla citata Alexanderplatz centro di Berlino est, per giungere a Kreuzberg dove troviamo l’area del Checkpoint Charlie, unico punto di passaggio della Berlino divisa, il Judisches Museum, il museo ebraico a forma di saetta creato da Daniel Libeskind, ricco dei così detti “ambienti vuoti”: simboleggiano la “presenza dell’assenza” della storia ebraica nell’architettura.

Edificio a Postdamer Platz, ph: Claudia Schiona

A est, armatevi di forza e coraggio, e andate a fare un giro al mercato turco. Da prendere nota sono il Kulturforum sede di molti musei ed istituzioni culturali come la Philarmonie, la Neue Galerie, la Gemaldegalerie e il Museumsinsel, l’isola dei musei, sede tra l’altro del Pergamonmuseum e della collezione berlinese d’arte egizia.

Sony Center, ph: Claudia Schiona

Per non farci mancare nulla facciamo un salto anche nell’architettura a Potsdamer Platz. Qui il “cantiere aperto” dopo il 1989 presenta il monumento agli ebrei d’Europa, contrapposto al Sony Center dalle forme avveniristiche opera di Helmut Jahn. Simbolo tra il passato e il futuro è la Gedachtniskirche, chiesa danneggiata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale da dove l’angelo Damiel di Wenders scruta i berlinesi. A Charlottenburg, ovest di Berlino, campeggiano case raffinate e dal design perfetto. Dal Belvedere fate un salto al Museum dedicato all’enfant terrible Helmut Newton. E per mangiare? Bene, tornate a Prenzlauer Berg dove potete trovare veramente di tutto e se avete voglia di fare un po’ di vita notturna spingetevi fino a Kreuzberg, sull’ Oranienstrasse passando per Bergmannstrasse dove sono numerosi i negozi di abiti d’epoca e accessori vintage.

Gedachtniskirche, ph: Claudia Schiona

A Berlino potrete volare con tariffe anche economiche, grazie a Lufthansa, Easyjet, AirBerlin, e altre, scegliendo se atterrare all’aeroporto di Tegel o a quello principale di Schoenefeld. Molto e molto altro ancora ci sarebbe da dire però questa infarinatura ci sembra “sufficiente” per affrontare quella che nel 1973 Lou Reed cantava nel suo celebre album, anch’esso dedicato alla “città del muro”: In Berlin by the wall / You were five foot ten inches tall / It was very nice / Candlelight and Dubonnet on ice / We were in a small cafe / You could hear the guitars play / It was very nice / Oh, honey it was paradise. Passeggiamo allora, accanto al muro “come Marlene”, direbbe Battiato.




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