Arancia Meccanica: la Toy Art celebra i 40 anni della bombetta ever green

 

Frank Kozik, Ludwig Van, 2011

Cosa ci fa Ludwig van Beethoven con la bombetta da Drugo in testa? E’ forse una satira fantascientifica alla maniera di Stanley Kubrick? Può darsi! Omaggiato di recente con una mostra alla Cinémathèque française, il regista newyorkese, fotografo e artista poliedrico, nel 1971 suscitò scalpore con il film geniale e paradossale “Arancia meccanica”, che oggi compie quarant’anni.

Frank Kozik, Soundgarden, poster tour 1992

A celebrare il quarantesimo anniversario dall’uscita non poteva certo mancare il “dolce Ludovico Van”, così amorevolmente definito da Alexander De Large, che attraverso la creatività del grafico Frank Kozik, mostro sacro delle Poster Art, entra di diritto nell’emergente Toy Art, dove il design incontra il mondo dei giocattoli, e non solo. Autore dei Mongers, i mini vynil-toys dagli occhi diabolici e con la sigaretta in bocca, il grafico americano di origine spagnola ci ha fatto sognare ed emozionare con le copertine e i poster dei Nirvana, Pearl Jam, i Red Hot Chili Peppers, reinterpretando nella sua personalissima maniera la cultura underground americana, e nello specifico, la scena punk-rock della città adottiva Austin, in Texas.

Frank Kozik, Ronald Reagan, 2010

Neo Pop e Urban Art: tenute, a lungo, alla larga dal sistema ufficiale dell’arte, entrano ed escono continuamente dalla vita quotidiana di ciascuno di noi, diventando fumetti, pubblicità, copertine di dischi, collezioni di moda e vynil toys, dove la passione per i fumetti e i cartoni animati, genera divertenti mélange visivo – emotivi, che mescolano senza remore, lo spettacolo dell’immaginario collettivo del tardo capitalismo ai simboli e i miti di appartenenza collettiva. Sebbene mutevoli siano le icone, nei lavori di Frank Kozik, fermo e visibile è il trend dell’urban vynil, che attraverso l’oggetto-giocattolo, rispecchia senza ombra di dubbio lo Zeitgeist attuale, ovvero, la contaminazione globale; il Neo Pop artistico dall’estetica totale, invasiva, onnipresente e mai scontata. L’arte e la musica, due grandi passioni di Kubrik, e di Kozik, si fondono, così, nel personaggio in vinile creato ad hoc per l’occasione e il grande compositore tedesco che “non ha mai fatto del male a nessuno”, diventa uno straordinario oggetto da collezione, ma, anche, il nuovo idolo della comunicazione e del consumo di massa; simbolo una peculiare riedizione di un vecchio archetipo, insieme al Mao con le orecchie da Topolino e al toy-scheletro del Che.

 

Frank Kozik, Mao, 2009

 




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