“MIA”: a Milano la fotografia scende in fiera

MIA: Milano, Immagine, Arte. A Milano in quanto punto di riferimento per il collezionismo d’arte, Immagine in quanto la fotografia, è l’immagine per antonomasia, ed infine Arte poiché le opere non vogliono raccontare la realtà bensì suscitare emozioni.

Logo MIA 2011

Questo è l’acronimo della prima edizione della fiera d’arte dedicata esclusivamente alla fotografia che si terrà a Milano, nella sede del “Superstudio Più” di via Tortona 27 dal 13 al 15 maggio. “MIA Milan Image Art Fair” si prospetta unica nel suo genere sia per la quantità e la qualità degli operatori del settore presenti sia per il progetto espositivo creato da Fabio Castelli.

DUANE MICHALS "Portrait of René Magritte in his garden double-exposed", 1965, courtesy Admira, Milano

Se infatti le fiere d’arte contemporanea hanno come scopo centrale la diffusione e la promozione delle gallerie, artisti, case editrici, al MIA i più di duecentoventi espositori provenienti da venti Paesi avranno di fatto “l’obbligo” di presentare ognuno un singolo fotografo che rappresenti quindi la propria immagine, la propria linea di ricerca o di sperimentazione, come dire: un vero e proprio “biglietto da visita”! Inoltre sarà possibile anche per ogni singolo artista presentarsi al pubblico in un suo proprio stand, artisti selezionati tra le numerose domande pervenute al comitato del MIA.

GIOVANNI GUADAGNOLI “Città relativa 5”, 2011, courtesy dell'artista

Si è raggiunta una rosa di circa quaranta candidati tra cui George Tatdge, Erminia De Luca, Maurizio Sapia. Tanti i nomi importanti presenti selezionati da un comitato scientifico composto da centonovanta esperti del settore che proporranno colonne portanti della storia della fotografia dal concettuale “René Magritte” immortalato da Duane Michaels alla celebre “Gli italiani si voltano” (in cui è ritratta, di spalle, una giovane Moira Orfei) di Mario De Biasi, dall’Italia del dopoguerra di Nino Migliori al lavoro sul corpo di Francesca Woodman, dalla sublime poetica di Luigi Ghirri alla fotografia di moda di Frank Horvat.

YAMAMOTO MASAO “#1534”, 2009, courtesy dell'artista e Ito Itaru

Al MIA saranno però soprattutto presenti autori giovani, nuove proposte più o meno note, come la visione cristallina del b/n di Yamamoto Masao, la Russia ovattata di Michel Kirch, il lavoro, da una parte, sul particolare fotografico della materia di Giulio Cassanelli e dall’altra sull’oggetto come collage di materia di Gianluigi Colin. L’accento sarà inoltre posto sui fotolaboratori e sugli appuntamenti culturali che si svolgeranno nei giorni della kermesse: presentazioni di libri, incontri con artisti, tavole rotonde, lezioni magistrali tenute da grandi autori e critici, dialoghi come quello tra Philippe Daverio e Giorgio Marconi, il cui “Studio” ha avuto un ruolo fondamentale per la mostra in questi giorni a Roma “Gli irripetibili anni ’60”, l’incontro con il Direttore del “Kassell Photobook Festival”, Dieter Neubert, e la performance di Fabio Sandri che porterà in fiera il suo laboratorio: “Garage”.

DUBRAVKA VIDOVIC “The Shikumen's Walls Series # 4”, 2010/2011, courtesy of he artist and Podbielski Contemporary, Berlin

La curiosità più interessante? Il catalogo che il pubblico è invitato a creare liberamente. L’idea è che ogni visitatore possa selezionare le pubblicazioni di ogni stand in base ai propri interessi, al fine di costruirsi un catalogo generale personale e quindi unico. Un “fate vobis” generale, potremmo dire.

 





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